Se c'è una cosa che mi rimprovero del mio passato è aver cambiato due scuole, aver abbandonato le superiori per un anno e in tutto questo non aver frequentato la scuola adatta per me. Il primo anno all'Istituto d'arte andò abbastanza bene. Quell'anno ebbi come docente di lettere un professore anziano ma molto bravo, appassionato del suo lavoro e di Dante. Spiegava benissimo la divina commedia e io me ne appassionai. Anche il prof di fotografia era bravo, ma l'ostacolo era la professoressa di disegno dal vero. Non ero bravo a disegnare, a dire il vero non mi piaceva affatto, preferivo leggere, studiare letteratura e storia dell'arte ma non disegare. La prof era simpatica ma le ore di disegno dal vero erano troppe e spesso i miei schizzi non andavano bene. I miei compagni di classe erano divertenti, alcuni li sento tutt'oggi. In quell'anno mi innamorai anche di una ragazza di un altra sezione, molto carina, purtroppo che era fidanzata. La vera svolta però ci fu al secondo superiore. In realtá non c'entra molto con la scuola: dalla terza media, cioè dopo la cresima, abbandonai la parrocchia ma quell'anno mi prese una crisi mistica! Sentivo il bisogno di riavvinarmi a Dio e volevo farlo con una bella confessione ma il parroco della mia parrocchia diceva che non aveva tempo di ricevermi, così, con il mio motorino andai in un paese vicino dove c'era un convento di frati francescani e lì mi confessai. Da quella volta tornai spesso dai frati i quali mi accolsero nel loro convento: mi introdussero nella bellezza della semplicità francescana, nello studio delle Sacr
e Scritture, nella liturgia e nella preghiera. Intanto, al terzo superiore andavo male, cominciai a frequentare degli amici che come me gli piaceva marinare la scuola e così, sega su sega non andai più a scuola. Ricordo che quell'anno lavorai con mio padre al panificio. Nel frattempo creai un associazione giovanile col nome "G.D.O." ovvero "Giovani Di Oggi" in una vecchia cantina di mio nonno dove facevamo incontri, ci vedevamo dei film e organizzavamo qualche evento. L'anno dopo decisi di tornare a scuola, ma in quella dei miei amici "marinari": "il professionale". Quegli anni non furono proprio belli tuttavia gli insegnanti erano bravi: italiano, religione e eletronica erano le mie materie forti. Molte volte in classe non si faceva nulla e mentre i miei compagni giocavano a carte, io leggevo libri. Arrivato finalmente alla maturità la domanda sul mio futuro e sul chi ero cominciava ad essere forte!
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