La religione babilonese

 Nella lezione precedente, vi ho chiesto di disegnare la Causa Prima, ma molti di voi hanno avuto delle difficoltà a realizzarla. In effetti non è così facile e a pensarci bene, forse è impossibile disegnarla, occorrerebbe che sia lei (la causa prima) a rivelarsi. 

Anche gli uomini delle antiche civiltà ricercavano la causa che ha dato origine a tutto. C'è chi pensava che l'origine di tutto si trovasse nell'acqua, chi nell'aria e chi nel fuoco. 


Ma ad un certo punto della storia, l'uomo ha avuto l'esigenza di creare un legame con questa Causa Prima e non sapendo come essa sia, ha provato ad immaginarla, fino a pensare che essa poteva essere simile agli uomini, però immortale. Nascono così le religioni antiche. Pian piano l'uomo ha rappresentato la Causa Prima con molte divinità che avevano sembianze umane. Questo fenomeno di rappresentazione della divinità o Causa Prima con sembianze umane va sotto il nome di antropomorfismo. 


Sebbene l'uomo da sempre è andato alla ricerca di colui che ha dato origine a tutto, inizialmente ha cominciato a rappresentarlo sotto varie forme. Le prime religioni quindi non sono monoteiste ma politeiste. Neanche l'ebraismo delle origini era monoteista. Il monoteismo infatti è un cammino di ricerca e di relazione con la divinità che troverà compimento solo nella rivelazione. 

Nel nostro studio sulle religioni antiche, ci soffermeremo sulla religione babilonese, sulle sue divinità i suoi culti e i suoi miti, poiché, come vedremo piú avanti, è nel cuore di questa civiltà che saranno scritte le prime pagine che conosciamo della Bibbia.
 
Codice di Hammurabi, astrolabi, miti, Ziggurat e giardini pensili, la civiltà babilonese era davvero affascinante. 

Il codice di Hammurabi è una raccolta di leggi che regola la vita dei sudditi dell'impero. Attraverso di esso possiamo conoscere questa civiltà. Il codice è stato scoperto nel 1901 e quando fu rinvenuto, era conservato molto bene. Uno dei principi contenuti al suo interno è la legge del taglione la quale recita: "occhio per occhio, dente per dente". Questa legge la troviamo anche all'interno della Bibbia e fu emanata per eliminare la vendetta privata che spesso era sproporzionata rispetto al torto subito. 


La popolazione babilonese è famosa anche per la sua astronomia. Infatti gli astronomi babilonesi dovevano interpretare il volere divino attraverso la lettura degli astri. Per questo motivo avevano bisogno di calcolare la posizione dei pianeti e delle stelle, delle eclissi e degli allineamenti dei pianeti. Per fare ciò si servivano di un astrolabio: uno strumento che veniva utilizzato proprio per calcolare le posizioni degli astri. Gli astronomi babilonesi avevano elaborato anche un calendario di 12 mesi e avevano individuato delle costellazioni appartenenti alla fascia zodiacale. Praticavano infine  anche alcuni tipi di "divinazione" come ad esempio l'epatoscopia, cioè leggevano le viscere degli animali offerti in sacrificio agli dei, al fine di prevedere il futuro.


Le ziggurat erano dei templi che costituivano il centro dell'attività economica, culturale e religiosa della comunità babilonese. Esse infatti non erano solamente dei templi. Nella parte bassa c'erano i magazzini dove i Sumeri e in seguito i babilonesi conservavano e vendevano le merci, al piano superiore abitavano i sacerdoti che erano anche astronomi, i quali oltre a compiere i riti religiosi, cercavano di prevedere il futuro con la divinazione e la "lettura" degli astri. Nella Ziggurat c'erano anche le scuole dove i ragazzi delle famiglie più facoltose potevano studiare. 


Per concludere diamo uno sguardo veloce ai giardini pensili. Furono costruiti da Nabucodonosor II re di Babilonia ed erano la settima meraviglia del mondo antico. Erano costruiti su più livelli e gli agiografi biblici ne trassero spunto per scrivere uno dei racconti della creazione che troviamo nel libro della Bibbia. 


Adesso addentriamoci all'interno della mitologia babilonese e andiamo a vedere il mito della creazione, contenuto all'interno dell'Enuma Elis un poema che raccoglie il mito della creazione babilonese per mano di Marduk. Questo dio era il più importante per i babilonesi, esso era la prima divinità. È Marduk che ha riportato ordine nel cosmo e ha creato il mondo e l'uomo. 

MITO COSMOGONICO BABILONESE:

Ea aveva un figlio, un giovane dio coraggioso: Marduk.
Ansciar, suo nonno, si rivolse a lui al fine di sconfiggere la pericolosa dea cattiva: Tiamat. Marduk, accettò a condizione che tutti riconoscessero la sua supremazia e, dopo la vittoria, gli affidassero l’incarico di riordinare l’universo.


Tutti gli dei si riunirono e Marduk chiese loro se fossero disposti a riconoscergli il dominio dell’universo in cambio del suo aiuto e per dimostrare quale fosse il suo potere fece sparire e poi riapparire una veste fra lo stupore di tutti gli dei.
Felici di poter confidare in un sovrano dotato di così singolari capacità lo elessero loro re donandogli subito le insegne del potere: lo scettro, il trono e la lancia. “Tu ci vendicherai, ora va ad annientare l’esistenza di Tiamath che i venti possano disperdere nell’abisso il suo sangue”.

Marduk si preparò alla battaglia: prese l’arco che solo lui poteva tendere, si mise il fulmine sulla fronte e fabbricò personalmente una rete con cui catturare Tiamath che era invulnerabile a qualsiasi arma.
Creò quindi sette venti perché lo assistessero nella lotta, salì sul cocchio e alla testa delle sue schiere mosse contro il nemico.
Appena scorse Marduk, Tiamath pronunciò contro di lui un terribile incantesimo, ma il giovane era immune agli incantesimi e la sfidò a misurarsi con lui.
Subito si avventarono l’uno contro l’altra e Marduk gettò immediatamente la sua rete su Tiamath, mentre i setti venti infuriavano contro di lei togliendole il respiro, ed infine cadde trafitta da una freccia giacendo immobile.
L’esercito di Kingu, vista cadere la loro regina, smise di combattere e Marduk poté così sconfiggerli con facilità.
Imprigionò anche loro nella rete e li gettò nell’abisso che diventò la loro dimora infernale. Tolse a Kingu le Tavole del Destino e dopo essersele appese al petto tornò vicino al corpo di Tiamath per iniziare la sua opera di riordinatore e di creatore.

Divise il corpo a metà, ne sospese una parte in alto formando la volta celeste e una parte in basso per farne la base del mondo terrestre.
Costruì il firmamento assegnando un posto alle varie costellazioni, regolò il corso del sole e della luna, ordinò il trascorrere del tempo istituendo l’anno e dividendolo in dodici mesi ed infine edificò le dimore degli dei Anu, Bel ed Ea.
L’ordine si sostituì al caos, la luce all’ombra in un nuovo universo armonico.
Gli dei rimasero stupiti dell’Opera svolta da Marduk, tuttavia mancava ancora qualcosa. Mancava qualcuno che adorasse gli dei e li servisse.
Allora Marduk, aiutato da suo padre Ea, raccolse il sangue di Kingu, lo impastò con la terra e con la creta rossa formatasi creò il primo uomo.
Gli dei erano finalmente felici, lodarono Marduk glorificandolo con cinquanta nomi diversi e innalzarono un grande santuario per onorarlo.
Questo santuario fu la grande città di Babele e Marduk ne divenne la maggior divinità babilonese.

DOMANDE:

1. Cos'era la legge del taglione e in quale codice si trovava?
2. Disegna in varie scene il mito cosmogonico babilonese.
3. Come crea Marduk l'uomo?
4. Come spiegavano i babilonesi l'esistenza del bene e del male nell'uomo?
5. Perché Marduk crea l'uomo?

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