Abbiamo visto che l'annuncio cristiano si incontra con la cultura ellenistica. Dobbiamo pensare che in quel secolo (I d.C.), la Palestina era una colonia romana, pertanto oltre alle parole dei filosofi greci, troviamo le parole dell'imperatore romano ma anche, come abbiamo potuto scoprire nella lezione precedente, le parole dei movimenti gnostici. In mezzo a tutte queste parole, confluiscono anche le spiritualità orientali, le quali, mescolandosi con il messaggio cristiano, daranno vita ai Vangeli apocrifi. Il cristianesimo pertanto, si trova in mezzo a tante parole eppure la Parola di Gesù di Nazareth appare come una Parola diversa, una Parola che ha autorità, una Parola della quale ci si può fidare, anzi, alla quale si può credere.
Oggi andremo a vedere una parola appartenente al diritto romano, che sarà presa in prestito da coloro che hanno scritto la storia di Gesù: stiamo parlando del termine Vangelo.
Vangelo è una parola che apparteneva agli imperatori. Erano dei comunicati che l'Imperatore emanava per annunciare ai sudditi delle buone notizie riguardanti l'imperatore stesso. Quando ad esempio nasceva un figlio all'imperatore, veniva emanata questa buona notizia attraverso il Vangelo.
La notiziona più stabiliante che ci sia mai stata però, per i cristiani era la vicenda di Gesù di Nazareth. Gesù era un uomo che parlava di un Dio che ama i suoi figli (cioè tutti noi) e che questo Dio aveva mandato suo Figlio (cioè egli stesso) a portare a tutti questa bella notizia: la sù c'è un Dio che è Padre e che ti ama e ti stima così come sei, con le tue fragilità e con i tuoi problemi. Un Dio che ti vuole felice e salvo! Questo Gesù compiva tante opere straordinarie ma i capi del popolo lo uccisero. La sua storia però non finì con la morte perché il terzo giorno dopo la sua crocifissione risuscitò e con la sua resurrezione sconfisse la morte aprendoci lo sguardo verso il cielo.
I cristiani hanno pensato che una notizia cosí era davvero bella, molto più superiore a quella degli imperatori romani. Hanno pensato quindi di appropriarsi del termine Vangelo, perché tutti sapevano che quel termine significava "buona notizia" sta volta però questa notizia riguarda anche te, perché Gesù di Nazareth morì e risuscitò anche per te!
Commenti