Nei primi secoli dell'era cristiana, il cristianesimo vive un forte slancio culturale. L'annuncio Kerygmatico conquista l'occidente che nel 380 diventa ufficialmente "cristiano". La nuova religione dovette confrontarsi maggiormente con la cultura ellenistica, sviluppatasi dopo la morte di Alessandro Magno (323 a.C.). È interessante notare che uno dei teologi e filosofi più importanti dell'antichità - Agostino d'Ippona-, si convertì al cristianesimo passando per il platonismo. Per lui Platone si avvicinò molto alla Verità e gli sarebbe bastato cambiare poco della sua filosofia per scoprirsi cristiano. Mah...chi era Platone?
Era un filosofo greco, vissuto nel IV secolo a. C.. Egli divise il mondo sensibile dal mondo intelligibile (cioè spirituale). Nei suoi scritti parla di un anima immortale che dovrà tornare a contemplare gli dei. Ci serviremo di due miti: quello della biga alata e il mito della caverna.
Il mito della biga alata:
L'anima è trasporta da una biga e due cavalli: uno buono (di colore bianco, detto cavallo irascibile) e l'altro cattivo (di colore nero, detto cavallo concupiscibile). Il cavallo buono tende a salire verso il mondo intelligibile, quello cattivo invece si rivolge verso il mondo sensibile. L'anima nella biga, cerca di equilibrare le cavalcature dei due cavalli, ma accade che a volte, il cavallo nero ha la meglio sul cavallo bianco, rovescia la biga e l'anima cade nel mondo sensibile, incarnandosi in un corpo.
Cosa avviene al nuovo uomo? Deve condurre una vita virtuosa per far si che l'anima torni a contemplare gli dei.Il mito della caverna:
(Cfr. Repubblica, libro VII, 514)
Immagina una caverna, con un’entrata spalancata, larga quanto l’intera caverna; qui stanno fin da bambini, con le gambe e il collo incatenati degli uomini costretti a dover restare fermi e a poter guardare solo in avanti, poiché la catena impedisce loro di girare la testa. Fa loro luce un fuoco acceso alle loro spalle, in alto e lontano; tra il fuoco e i prigionieri passa una strada, e immagina che lungo di essa sia stato costruito un muretto.
Dietro questo muretto degli uomini portano sulle loro teste delle statuette di ogni genere, raffiguranti uomini, animali e oggetti. Queste statuette, sono più alte del muro che separa gli uomini della caverna dal resto del mondo, pertanto la luce riflette le loro ombre sulla parete della caverna.
Gli uomini incatenati, hanno visto solo le ombre proiettate nella caverna e credono che quello sia il mondo reale.
Ora immagina che uno di loro viene liberato dalle catene e improvvisamente, viene costretto ad alzarsi, a girare il collo, a camminare, ad alzare lo sguardo verso la luce. Tutto questo lo fa soffrire a causa dello splendore del sole.
Una volta fuori dalla caverna, comincia a vedere dapprima tutto abbagliato, poi pian piano le figure sfogate, fino a vedere bene ogni cosa e a rendersi conto della meraviglia del mondo reale, così da comprende che quello di prima non era la realà ma solo la proiezione di questa.
Una volta tornato nella caverna, quest'uomo preso dall'entusiasmo, racconta ai suoi compagni la Verità e cioè: ciò che loro vedono sono soltanto ombre di un mondo là fuori! Immagina ora che i suoi compagni vengono liberati e l'uomo che ha visto la realtà cerca di condurli fuori, ma questi, non credendo a nessuna delle sue parole lo uccidono.
RIFLETTI
È interessante che anche attraverso la ragione l'uomo sia arrivato a ipotizzare l'esistenza di un altro mondo che da senso e esistenza al nostro. La filosofia platonica si adattava molto bene al messaggio cristiano, occorreva soltanto aggiustare qualche punto.
Attraverso il mito della caverna, il filosofo fa vedere come l'uomo che ha conosciuto la verità voglia rivelarla anche ai suoi compagni, ma questi invece di accoglierla lo uccidono. Questa storia assomiglia molto a quella di Gesù di Nazareth. Anche lui infatti venne a rivelare la Verità ma venne ucciso, ma a differenza dell'uomo della caverna, Gesú risuscitò da morte. Questo evento fu talmente sorprendente e sconvolgente che la parola di Gesù fu ritenuta degna di fede.
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