Kai ho logos sarx egeneto. Ovvero: Il verbo carne si fece. Sono queste alcune parole che ritroviamo nelle prime righe del Vangelo di Giovanni.
Il papiro che notate qui sopra è stato ritrovato in Egitto da Bodmer e contiene gran parte del Vangelo di Giovanni. Il Papiro è una copia fedele del Vangelo dell'apostolo amato ed è stato datato attorno al III secolo d.C. Questo ritrovamento è molto importane perché ci fa comprendere che i Vangeli sono molto antichi.
Il Vangelo di Giovanni, viene anche detto "Quarto Vangelo" in quanto è l'ultimo dei racconti scritti su Gesù da un suo Apostolo. Sebbene Marco e Luca non sono propriamente discepoli di Gesù tuttavia Luca porta avanti la tradizione Paolina mentre Marco quella Petrina.
Come vedremo, i Vangeli non sono stati scritti autonomamente o tutto di getto come avviene per una poesia o un romanzo. Essi piuttosto sono il risultato di un lungo processo. Vengono innanzitutto raccolte diverse fonti e testimonianze, l'evangelista poi decide quale messaggio vuole lasciare alla comunità a cui indirizza il suo scritto: si dice infatti che ogni Vangelo ha un messaggio teologico. Nascono così i quattro Vangeli di cui il primo è quello di Marco. Questo primo Vangelo venne scritto intorno al 70 d.C. e costituisce la prima fonte utilizzata da Luca e Matteo per la stesura dei loro Vangeli. E' come se fosse la guida utilizzata dagli altri evangelisti.
Andiamo ora a vedere quali furono le altre fonti utilizzate dagli evangelisti:
https://www.youtube.com/watch?v=0jDA6F4SYQQ&t=32s
I detti o frasi di Gesù costituiscono una delle fonti utilizzate dagli evangelisti per la stesura dei Vangeli. Gli studiosi chiamano questo documento "fonte Q" (da "Quelle" che in tedesco significa fonte) furono trascritti in Galilea, dove Gesù predicò e costituisce il documento più antico del cristianesimo.
Questa fonte la ricaviamo da quelle frasi uguali che troviamo nel Vangelo di Matteo e Luca. La presenza delle stesse frasi nei due Vangeli sinottici fa pensare proprio all'esistenza di questa fonte originaria.
Come si fa a rinvenire i detti di Gesù? Si mettono in Sinossi cioè in parallelo i Vangeli e si notano le frasi che sono uguali per entrambi i testi.
Ad esempio:
Matteo 5,13 Luca 14,34
"Voi siete il sale della terra; "Buono dunque è il sale; ma se anche il sale
ma se il sale perde il sapore, perde il sapore, con che cosa sarà
con che cosa sarà salato?" condito?"
Matteo 5,39 Luca 6,29
"Chiunque ti schiaffeggia sulla tua "A chi ti percote sulla guancia, presenta
guancia destra, volgi a lui anche l'altra; anche l'altra, e a chi tu toglie il mantello
a chi ti vuole portare in giudizio e non rifiutare anche la tunica".
prendere la tua tunica, lasciagli anche
il mantello".
La fonte Q e il Vangelo di Marco costituiscono i primi documenti utilizzati da Matteo e Luca, anche se ci dovevano essere altre fonti precedenti al Vangelo di Marco, alle quali lo stesso evangelista attinge:
Un'altra fonte utilizzata dagli evangelisti per la redazione dei Vangeli era il canavaccio della Passione.
https://www.youtube.com/watch?v=S_53ziBxV0A
Tutti e quattro i Vangeli riportano lo stesso racconto della passione di Gesù:
- Gesù che soffre nell'orto degli ulivi perché in qualche modo sa che la sua vicenda finirà con la morte;
- Gesù è tradito da Giuda e rinnegato da Pietro;
- Gesù è processato dal Sinedrio e poi dal governatore romano Pilato;
- Gesù è flagellato e condannato alla morte di croce;
- Gesù è crocifisso;
- Gesù è sepolto;
- Gesù risorge da morte.
Il canavaccio della Passione si forma a Gerusalemme, lì dove il Maestro di Nazareth fu crocifisso e sepolto.
Per la stesura dei Vangeli, gli evangelisti hanno utilizzato anche del materiale pre-paolino, cioè alcuni documenti e tradizioni che precedono le lettere di san Paolo di Tarso. A tal punto è bene sapere che il primo scritto del Nuovo Testamento è proprio un'epistola di san Paolo: la prima lettera ai Tessalonicesi, scritta verso il 51 d. C.
Paolo di Tarso ebreo e fariseo della scuola di Gamaliele, si convertì al cristianesimo mentre stava andando a Damasco per catturare alcuni cristiani che avevano formato una comunità...ma questa è un'altra storia...
Ogni evangelista inoltre attinge a del materiale proprio. E' interessante notare come gli evangelisti, si siano serviti dei testimoni oculari (cioè quelle persone che erano presenti agli avvenimenti accaduti a Gesù di Nazareth) per scrivere i Vangeli. Pensiamo per esempio a Maria, la madre del Signore e ai figli di Simone di Cirene: Alessandro e Rufo. Questi due personaggi sono stati importanti per la redazione dei Vangeli di Luca e Giovanni.
Nel vangelo di Luca troviamo due volte questa espressione: "Maria custodiva queste cose nel suo cuore". Sono espressioni che si trovano nel secondo capitolo e vengono dopo alcuni avvenimenti di cui Maria, la madre del Signore è presente. Sembra pertanto un indizio che Luca inserisce nel suo Vangelo come per dire: "queste cose me le ha raccontate la madre".
Giovanni invece inserisce come testimoni oculari i figli di Simone di Cirene: Alessandro e Rufo. Sappiamo che quando Gesù viene condotto verso il Golgota per la crocifissione era stremato per tutte le percosse, la flagellazione subita e il peso del patibulum (la parte orizzontale della croce) che gravava sulle sue spalle. I soldati così, per permettere al condannato di giungere vivo al luogo del supplizio, ritennero necessario alleggerire il percorso. Costrinsero così un passante: Simone di Cirene a portare la croce di Gesù. Il Cireneo si trova obbligato a portare su di se la croce di Gesù. Non sappiamo se il Cireneo conosceva il nazzareno o se ne aveva sentito parlare, ma di certo quell'incontro cambiò la sua vita. Simone ebbe l'opportunità di incrociare lo sguardo del Dio sofferente. Chissà cosa provò? Di certo questo episodio stravolse la sua vita e quella dei suoi figli, tanto che Giovanni nel suo Vangelo riporta i loro nomi, come per dire: andate a chiedere ai figli di Simone cosa provocò nel padre l'incontro con Gesù.
https://www.youtube.com/watch?v=kjLexO4qP34
E' importante infine citare le donne del Vangelo, perché a queste Gesù affida il primo annuncio della resurrezione.
https://www.youtube.com/watch?v=buVdcxmRU9I
In quel periodo storico, le donne non potevano neanche testimoniare davanti a un processo, avevano bisogno di un tutore per fare qualsiasi cosa, insomma: la loro parola non era ritenuta attendibile eppure, Gesù, affida il messaggio della sua resurrezione proprio a questa categoria. Ciò suscita in noi un profondo stupore: perché un evento così importante è stato affidato a persone che non avevano importanza? Perché la prima a vedere il Signore risorto è stata una donna? Per altro una che ha un passato discutibile? Oggi avrebbero riportato sui giornali il passato corrotto di questa donna per gettare fango sulla sua testimonianza. La cosa interessante è che gli evangelisti, pur sapendo la fragilità di questa testimonianza: il passato di Maria di Magdala, mettono in evidenza questa notizia nei loro Vangeli.
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