Per migliaia di anni la gente è vissuta senza <<giocattoli>>, le migliaia di prodotti resi accessibili dalle rivoluzioni industriali e tecnologica del diciannovesimo e del ventesimo secolo. Senza questi giocattoli, la gente era lieta degli aspetti quotidiani dell’esistenza: mangiare, dormire, ascoltare musica, vedere opere d’arte e stare a contatto con la natura. In secondo luogo, la vita quotidiana era condivisa con gli altri. Non solo ci si sentiva legati gli uni agli altri all’interno della famiglia estesa, ma anche tra vicini. Per molti, questo senso di vicinanza si estendeva anche a Dio. Dio era considerato come il creatore e il reggitore di tutto ciò che esisteva, non che origine della legge morale che regolava i rapporti interpersonali.
Il materialismo ha iniziato a imporsi nel mondo occidentale quando l’uomo cominciò a credere di portare a compimento le utopie con le proprie forze. I progressi industriali e tecnologici diedero all’uomo la convinzione di non aver più bisogno di leggi, e che le leggi morali non erano divine, ma potevano essere manipolate da parte dell’uomo. La ragione umana sostituì Dio, e i prodotti realizzati dall’uomo diventarono gli idoli di quest’ultimo. Il materialismo consiste dunque nell’adorazione tributaria a questi idoli. La sostanziale debolezza dell’adorazione degli idoli sta nel fatto che, quando ne avete più bisogno, non ci sono. Quando i rapporti interpersonali sono lacerati dall’inumanità dell’uomo verso i suoi simili, quando la droga e le malattie a trasmissione sessuale distruggono i nostri adolescenti, il divorzio lacera i nostri matrimoni e la malattia mina i nostri corpi, allora i giocattoli che abbiamo raccolto intorno a noi non dicono parole di conforto o comunque importanti. I nostri idoli ci hanno abbandonato. (I 5 linguaggi dell’amore degli adolescenti, Gary Chapman, pag. 104)
Esercizio: Ricerca il significato delle parole in grassetto e cerca di spiegare, utilizzando il tuo linguaggio, ciò che vuole dire l’autore.
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