Genesi 3

maledetto sia il suolo per causa tua!
Con dolore ne trarrai il cibo
per tutti i giorni della tua vita.
Spine e cardi produrrà per te. 
(Genesi 3, 17-18)

Rincorrere l'ultimo modello dell'Iphone e ingurgitare un panino da tre euro in un famoso fast food, chiedere un mutuo per una festa da vip e mangiare un petto di pollo derivante da allevamento intensivo, possedere una macchina costosissima e occupare una casa popolare, dormire con la propria donna e serbare desideri lussuriosi con altre...

Ciascuno di noi sente nel proprio cuore quel senso di benessere quando sta per volgere un'azione buona e un senso di malessere quando invece sta per compiere un'azione cattiva. Il nostro essere è di per se teso verso il bene, basti pensare che tutti tendiamo alla felicità, ma alle volte distorciamo la realtà al fine di azzittire quell'amarezza interiore che non è nient'altro che la voce della coscienza che ci parla. Agostino d'Ippona diceva che la coscienza è la voce di Dio che parla al cuore dell'uomo eppure spesso l'uomo la soffoca per raggiungere il proprio scopo: potere, carriera, fama, ottenere più degli altri, possedere beni materiali (case, macchine, cellulari, soldi) i quali - si pensa - possano "regalarci" la felicità. 

La felicità dunque, eppure appena l'uomo raggiunge il suo scopo in modo disonesto: ottiene il bene materiale ma perde se stesso. 

Circa tre millenni fa, un autore scrisse il racconto della caduta, quello conosciuto come il "peccato originale", "della mela" o di "Adamo e Eva": quando l'uomo e la donna mangiano del frutto dell'albero della conoscenza del bene e del male, albero del quale Dio aveva imposto di non mangiarne il frutto. 
Quest'albero è proprio questa voce insita in ciascuno di noi, è la legge morale iscritta in ogni uomo e in ogni donna, è la tensione a compiere il bene e a evitare il male... mah... sappiamo come è andato a finire il racconto. 




L'uomo conserva dentro di se' una piccola scintilla, pronta a riaccendere il fuoco 🔥 qual ora esso si volga di nuovo verso il bene, per questo occorre che qualcuno gridi che la bellezza è ancora possibile, è avverabile perché l'uomo è immagine di Dio e anche se la sua effige viene scalfita, nulla potrà cancellare il desiderio di bello e di bene che ciascuno porta in se'. 

Quando l'essere umano manipola la propria coscienza al fine di cambiare il bene in male e il male in bene, le relazioni e la natura ne rimangono stravolte. 

Qui di seguito propongo alcuni lavori che mostrano da una parte gli effetti negativi delle scelte sbagliate dell'uomo e dall'altro il desiderio di come vorremmo che fosse quella realtà. 

In questo lavoro sono rappresentate le parole d'odio (hate spech) e le parole gentili.



Nel seguente lavoro vediamo prima l'egoismo e il sexting, rappresentati da un cielo "nuvoloso" e da un mondo bruciato. L'egoismo brucia i rapporti sociali e nel sexting le persone sono come fantasmi, esso ruba la corporeità riducendo le persone a dei spettri che non possono essere veduti.


Il mondo desiderato è quello dell'altruismo e della cura dove ogni persona è riconosciuta nella sua unicità e dove uniti, il nostro mondo diventa un luogo bello e abitabile.



Nel successivo lavoro si può notare la desertificazione a destra, rappresentata dall'albero secco e la fertilità a sinistra, rappresentata dall'albero rigoglioso. Le cause della desertificazione sono molteplici, ma uno sfruttamento indiscriminato del suolo, la deforestazione e l'inquinamento sono tutte azioni che la provocano...se l'uomo è la fonte di questo male, può diventare anche il promotore della cura della nostra casa comune, della tutela della biodiversità e dell'ambiente.


In questi ultimi due lavori, i ragazzi hanno realizzato da una parte la terra dei fuochi dove discariche abusive bruciate e rifiuti tossici sotterrati rendono mortale la terra che ci ospita e dall'altra una terra fertile dove i fiori possono sbocciare e gli animali pascolare tranquilli. 








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